Tanto per cambiare è una serie americana: Touch, creata da Tim Kring, con Kiefer Sutherland. La storia? Un bimbo autistico, orfano di madre dopo l’attentato alle torri gemelle, un padre fantastico che cerca in ogni modo di entrare in contatto col figlio, e la “scoperta” che il bambino vede le connessioni tra i 7 miliardi di individui nel mondo, sente il dolore delle connessioni in pericolo e le evidenzia tramite sequenze numeriche.
Sono quattro, secondo me, gli elementi chiave:
- l’autismo del bambino e la capacità del padre di entrare nel suo mondo, a differenza degli altri che si ostinano a voler far entrare il bambino nel mondo comune in nome di una fantomatica “normalità”, dichiarando che lo fanno “per il suo bene”. E la conseguente scoperta molto chiara che il bambino non è “meno normale” o meno collegato col mondo, ma più dotato e meglio connesso con infiniti individui.
- i numeri, capaci di leggere ed esprimere il mondo. Non è un concetto nuovo (era anche già riportato nella Cabala alcune migliaia di anni fa), e non è il primo telefilm ad evidenziarlo, ma lo fa in maniera originale
- i collegamenti esistenti tra tutti gli individui presenti sulla terra. Un concetto di fisica quantistica (e un altro collegamento con i numeri e la Cabala ebraica) che, oggi, si trova citato spesso, eppure è affascinante vederlo raccontato attraverso semplici storie di individui, probabilmente non vere, ma decisamente verosimili
- infine le storie, e gli intrecci, tutti a lieto fine. E visto che il telefilm è in seconda serata, che le storie e i protagonisti sono teneri e affascinanti, e che ogni puntata finisce bene, ci si può commuovere, ma si va a letto sereni e consolati dal trambusto della giornata. E si dorme più sereni.
E già questo, a me, basta per consigliarvi di vederlo!
Ve lo segnalo però in questo spazio dedicato ad esempi pratici poiché le storie narrate esemplificano in maniera molto chiara i concetti di sincronicità e coincidenze trattati anche dalla fisica quantistica e, spesso, difficili da comprendere appieno.
Molti conoscono la teoria del caos, che viene generalmente esemplificata dalla frase “se una farfalla sbatte le ali a Pechino, scoppia un uragano a New York” (a volte si trovano citati altri luoghi dove la farfalla può sbattere le ali, o dove può scoppiare l’uragano). Il succo dell’esempio è chiaro: ogni azione determina conseguenze, esiste un sottile legame tra ogni azione, e tra ogni persona.
Eppure la comprensione razionale del concetto spesso non è sufficiente per farci cambiare il nostro modo di pensare e di agire nella vita quotidiana.
Molti conoscono la teoria del caos, che viene generalmente esemplificata dalla frase “se una farfalla sbatte le ali a Pechino, scoppia un uragano a New York” (a volte si trovano citati altri luoghi dove la farfalla può sbattere le ali, o dove può scoppiare l’uragano). Il succo dell’esempio è chiaro: ogni azione determina conseguenze, esiste un sottile legame tra ogni azione, e tra ogni persona.
Eppure la comprensione razionale del concetto spesso non è sufficiente per farci cambiare il nostro modo di pensare e di agire nella vita quotidiana.
Nelle storie narrate dai telefilm della serie Touch tutto ciò diventa evidente, e viene compreso anche con il cuore e con la pancia. È vero, sono storie inventate. Ma abbiamo tutti esempi di sincronicità e casualità nella nostra vita quotidiana.