Lo so, prima di tutto bisognerebbe sapere con maggiore precisione cosa vuol dire “essere sistemico”, ma qui vi posso offrire solo qualche approssimazione.
Una cosa, qualunque cosa, può essere definita sistemica quando è connessa ad altre. Affermazione stupida: tutto è connesso a tutto! Ormai lo affermano, con certezza, tutte le discipline.
Riprovo.
Una cosa è sistemica quando rende visibili e fruibili le connessioni, quando stimola il pensiero sistemico.
Non è proprio la definizione che cercavo, ma mi piace di più.
E io non ho dubbi: l’I Ching è sistemico.
È sistemico perché è “passato” attraverso migliaia di anni, arricchendosi man mano di esperienze, storie, esempi pratici, commenti.
È sistemico perché ci induce a guardare le cose, e in particolare noi stessi e i nostri problemi, da prospettive diverse.
È sistemico perché è scritto in linguaggio metaforico, perché ad ogni esagramma corrispondono immagini ricche di significati, e ci induce a collegare i nostri emisferi cerebrali.
È sistemico perché parla, e risponde, dei nostri piccoli problemi così come delle grandi questioni sociali.
Ed è sistemico perché per interpretarlo dobbiamo lasciare libero il pensiero da tutte le abituali costrizioni, convinzioni e infrastrutture che ci condizionano.