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Viaggio dell'eroe

L'I Ching e la gestione delle esperienze: il drago

L'I Ching e la gestione delle esperienze: il drago - Ching & Coaching

Ciò che conta non è l’esperienza in sé, ma cosa ne facciamo dell’esperienza.

L’intera pagina è dedicata al viaggio dell’eroe, alla gestione delle esperienze. Vediamo ora come l’I Ching, in qualità di coach, può essere di aiuto nelle diverse fasi.

La gestione delle esperienze è utile sia nel caso specifico, quando effettivamente la vita ci ha messo davanti ad una prova, sia in senso più ampio, quando abbiamo difficoltà, quando un aspetto della nostra vita non ci soddisfa pienamente.

Il passaggio di identificare il drago “giusto” è essenziale per non disperdere energie, per non nascondere a noi stessi i veri problemi.

E già qui l’I Ching può dare un contributo prezioso.

Basta chiedere: qual è il mio drago?

O, meglio ancora, relativamente a quel settore della mia vita, o a quel problema, qual è il mio drago?

Io l’ho fatto.

Il settore che non mi soddisfa pienamente è il lavoro, ma non mi sento di avere particolari draghi. È più un’insoddisfazione diffusa.

La risposta dell’I Ching?

56, il viandante, con una marea di linee mobili.

In genere se le linee mobili sono più di tre, la domanda è mal posta o le variabili sono talmente tante che probabilmente è opportuno riflettere e identificare meglio il problema.

Nel mio caso è vero: dovrei identificare con più chiarezza quale parte del mio lavoro non è pienamente soddisfacente. Ma anche così la risposta dell’I Ching è illuminante.

6 all'Inizio: Se il viandante s’immischia in piccinerie, così si attira disgrazia.
C’è un problema di ambiente: troppo spesso mi disperdo in piccole cose (ed è vero!)

9 al Quarto Posto: Il viandante riposa dove ha trovato alloggio. Egli ottiene il suo possesso e un’ascia. Il mio cuore non è lieto.
C’è un problema di convinzioni: ci si accontenta di poco, ma si rimane insoddisfatti (è vero: ho un problema di scarsa autostima, che mi porto dietro da troppo tempo)

6 al Quinto Posto:  Egli abbatte un fagiano; cade con la prima freccia. Alla fine ne risulta lode e impiego.
La situazione a livello di identità è comunque positiva: c’è sufficiente forza interiore e lavoro da ottenere riconoscimenti e risultati

9 Sopra: All’uccello brucia il nido. Il viandante prima ride, poi deve gemere e piangere. Egli perde la vacca per leggerezza. Sciagura!
Tuttavia c’è carenza di visione a lungo termine. Troppi progetti partiti bene vengono poi abbandonati.

E ricordo che, complessivamente, la risposta “il viandante” indica sia trasferimenti che difficoltà ad essere costanti.

Il segno di passaggio, dopo trasformazione delle linee mobili, è il 63: dopo il compimento.

È tutto vero: io amo definire e costruire i progetti. Amo le idee. Poi le porto avanti, ma ciò che più mi affascina è la progettualità. E mi accontento di poco. E credo di meritare poco.

Ecco il mio drago!