Quasi tutti i manager conoscono, o almeno hanno sentito parlare, del testo L’arte della guerra. Alcuni l’hanno studiato a fondo, molti ne hanno letto alcune parti, l’hanno applicato o almeno ne hanno tratto alcuni spunti.
Pochi sanno che L’arte della guerra trae spunto dall’I Ching.
Tra gli elementi più utili ed interessanti de L’arte della guerra da applicare nel mondo del business vengono citati, generalmente, la profonda differenza tra strategia e tattica, l’importanza di non devastare i territori e i popoli conquistati (aziende e personale) affinché diventino risorse disponibili per ulteriori espansioni, il ruolo motivazionale e gestionale del generale, …
Tutto utile e valido, indubbiamente. Ma qualcosa è cambiato, sta cambiando o dovrebbe cambiare.
Siamo in tempi di globalizzazione, strategia oceano blu, reti di impresa, cooperative, associazioni … Il mondo è diventato più piccolo. Se vediamo il mondo, e i vicini, come spazio di conquista siamo destinati al totale fallimento come società umana. L’ecologia non è più un lusso di pochi lunatici entusiasti, ma un’assoluta necessità per evitare l’estinzione.
Le nuove teorie del management, ciò che viene definito management 4.0, a partire dalle cinque discipline di Senge, ci raccontano e ci raccomandano che … un altro mondo è possibile. Un mondo di business, certo, di sviluppo anche economico, di aziende e di manager di successo, ma dove il principio ispiratore non sia la guerra e la conquista di aziende, popoli, territori.
Il lean management ci parla di riorganizzazione, eliminazione degli sprechi. La servant leadership ci racconta di un governo al servizio del bene comune. La conquista si è spostata dal senso orizzontale di espansione al senso verticale di profondità, conquista del cuore umano, prima di tutto il proprio. La fisica quantistica ha dato una nuova dimensione anche alla gestione del business, delle aziende e delle persone.
Per questa nuova managerialità, per chi ritiene che un altro mondo è possibile e desidera costruirlo, l’I Ching offre supporto e suggerimenti, ampliando lo spazio di pensiero e di manovra oltre la guerra, pur accettandola come possibile strumento temporaneo.
C’è molto di più.
L’I Ching offre numerose strategie diverse. Possiamo leggere quelle strategie in chiave individuale, ma possiamo spostare la chiave di lettura orientandoci sulla strategia e sulle tattiche da applicare al mondo degli affari.
Possiamo anche andare oltre.
Ad ogni esagramma l’I Ching mette in evidenza le leggi di natura, i suggerimenti per colui che è saggio e le modalità di comportamento. Tutto ciò può essere interpretato come modalità di leadership da acquisire, sviluppare e applicare in un preciso momento e con un preciso scopo, secondo il concetto che il vero leader sa essere flessibile.
Inoltre molte indicazione possono essere lette come modalità di gestione delle persone che con cui abbiamo a che fare in azienda: capi, collaboratori, colleghi, dipendenti …
Le sfumature e le possibilità di interpretazione sono davvero moltissime.
Il Libro dei mutamenti può quindi essere un ottimo supporto per il manager di oggi, per colui che non desidera combattere o conquistare sempre e comunque, ma vuole ottenere risultati per sé e per la propria azienda e che vuole migliorare, costantemente, se stesso e il mondo che lo circonda, azienda compresa.
Una saggezza antica al servizio di una società nuova.