L’esagramma rappresenta due giovani, attratti l’uno dall’altro, e il corteggiamento dell’uomo per indurre la ragazza a sposarlo. C’è piena onestà, non ci sono fini di seduzione, quindi il responso è positivo, soprattutto per le relazioni sentimentali.
Le cose giungono da sole, accadono perché devono accadere, l’attrazione tra poli opposti è una legge di natura, e che ciascuno trae benefici, primo tra tutti quello di smorzare gli eccessi.
Tuttavia ci sono anche inviti alla cautela: non basta un “mi piace” per parlare di attrazione e all’inizio del processo bisogna evitare di avere fretta, fare attenzione poiché un’attrazione appena nata potrebbe essere solo infatuazione.
Correre dietro ad ogni capriccio è indice di incostanza e mancanza di autocontrollo che conduce, inevitabilmente, ad umiliazione, e l’attrazione non è un appagamento dell’io, ma un movimento reciproco. Non si manifesta con le parole, ma con il cuore.
Questo esagramma mi ricorda una frase di Hermann Hesse: “L’amore non deve implorare, e nemmeno pretendere. L’amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé. Allora non è più trascinato, ma trascina”.