Ora il sole è nascosto e regnano le tenebre. È notte, e solo ciò che è nascosto viene incoraggiato. Meglio dunque studiare, lontano dal mondo, piuttosto che affrontare la vita abituale. Si studi, dunque, ma non si facciano esami. Analogamente sono favorite le unioni naturali, gli amori nascosti, ma non il matrimonio. Godono gli amanti, ma non devono sperare di rendere noto agli altri il loro legame.
I tempi tenebrosi sono contrari alla luce della saggezza e le capacità della luce, che vanno a beneficio di tutti, non sono gradite.
Sono tempi bui, difficili. Inutile combattere: il rischio di ferite è molto alto. Non è tempo di ritirarsi, ma di nascondersi. Persino la fuga renderebbe visibile la luce.
Il saggio è il nemico delle tenebre. Così il saggio si nasconde, vela la sua luce, non combatte ma non soccombe. Ove possibile agisce per la salvezza dei giusti, ma con accortezza. Questo avrebbe potuto essere l’esagramma guida di coloro che salvarono gli ebrei durante il nazismo o di coloro che aiutavano di nascosto i partigiani. Anche come guerriero il saggio rimane nascosto, combatte dal centro delle cose, nascondendosi, consapevole del pericolo costante che accetta per rispetto di se stesso e dei propri, forti, principi di luce.
Inutile l’aperta condanna dell’ignobile: in questo momento è più forte e contrastarlo apertamente sarebbe un suicidio.
Tuttavia le tenebre non possono vincere per sempre sul bene. Il male precipita nel momento stesso in cui vince sul bene.